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AI LAGHI DELLA VAL D’AVIO E AL RIFUGIO GARIBALDI (SEGNAVIA N° 11 e 1)

La lunga e bella Val d’Avio, nel cuore del Parco dell’Adamello, è caratterizzata da ben cinque laghi alpini, in parte di origine artificiale, appartenenti all’importante sistema idroelettrico dell'Avio. Quattro sono invece i
meno conosciuti bellissimi laghetti naturali, nascosti in alta quota e non facilmente raggiungibili. Il rifugio Garibaldi, ai piedi settentrionali dell’Adamello è un importante tappa dell’Alta Via n° 1 e una preziosa base per
la salita alla prestigiosa vetta. Il percorso è quello storico seguito dagli Alpini della Grande Guerra col quale accedevano alla prima linea sui ghiacciai.

Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n°11 e 1.
Difficoltà: escursionistico, senza difficoltà, ma di un certo impegno per la lunghezza e il dislivello.
Dislivello: 969 m.
Periodo consigliato: fine giugno ‑ inizio ottobre.
Tempi: ore 3/3,30.
Parcheggio: a Malga Caldea in Val d’Avio, circa 6 chilometri da Temù.

Punto di partenza degli itinerari della Val d’Avio è Malga Caldea (1584 m), con parcheggio nei pressi dell’area
attrezzata del Parco, raggiungibile in auto con una stretta e sconnessa strada sterrata da Temù, seguendo le
indicazioni per Val d’Avio - Rifugio Garibaldi. Naturalmente si può salire alla malga anche a piedi, con la stessa
strada o con sentiero (sv. 11, in cattive condizioni), in circa un’ora e tre quarti. Dalla malga, risaliti i faticosi
tornanti della strada di servizio alle dighe, ci si porta sopra il Laghetto d'Avio. Da qui il percorso prosegue su
una comoda pianeggiante stradicciola che, con splendidi scorci panoramici, affianca dapprima il grande Lago
d'Avio (1900 m) e quindi, sull’Alta Via dell’Adamello, il Lago Benedetto (1929 m). Al termine di quest’ultimo
si affronta un breve ripido gradino roccioso seguendo il sentiero che accosta l'imponente cascata precipitante dal
superiore ripiano di Malga Lavedole. Raggiuntolo (ore 1,30/2), si può ammirare un impareggiabile paesaggio
alpestre, dominato da un verde pianoro paludoso circondato da mille coloratissimi cuscini di rododendro e
sovrastato dalle magnifiche cime dell'Adamello e del Corno Bianco. Attraversato il torrente, ci si porta sulla
sinistra, entrando in Val Venerocolo e passando accanto a monumentali vecchissimi esemplari di larice e
cembro. Dopo un lungo traversone si risale con il ripido e faticoso “calvario” - famosa mulattiera militare della
Grande Guerra - lo scosceso versante settentrionale della Val Venerocolo, arrivando finalmente all'omonima
diga. Quindi si passa accanto alla caratteristica chiesetta dedicata ai caduti dell’Adamello e, poco dopo, al vicino
rifugio Garibaldi (2553 m – 100 posti letto, tel. 0364.906209, aperto da metà giugno a metà settembre) ai piedi
della maestosa parete nord dell'Adamello (ore 3/3,30 da Malga Caldea). Testo tratto da: Escursioni in Alta Valle Camonica di Diego Comensoli.