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AL LAGO D’AVIOLO (1920 m) E AL RIFUGIO S. OCCHI DA VEZZA (SEGNAVIA N° 21)

La splendida conca dell’Aviolo, in alta Val Paghera, ha la fortuna di concentrare, su un’area contenuta e
accessibile, molte attrattive paesaggistiche e naturalistiche del grande Parco dell’Adamello. Sono, infatti, a
portata di gambe: uno splendido lago, popolamenti di larice, abete, pino mugo e del raro cembro, interessanti
torbiere ospitanti pianticelle carnivore, limpidissimi torrenti, ghiaioni popolati dalle marmotte e dai camosci,
scintillanti ghiacciai e spettacolari vette di roccia cristallina, un'importante faglia geologica e uno sperone di
roccia calcarea ricoperto da mille coloratissimi fiori alpini. La presenza di un bel rifugio del Cai,
dell’osservatorio faunistico del Parco e di numerosi sentieri segnalati, contribuisce a fare di questa zona una
delle preferite dagli escursionisti amanti della natura alpina. 

Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 21.
Difficoltà: escursionistico.
Dislivello: 425 m.
Periodo consigliato: giugno ‑ inizio ottobre.
Tempi: ore 1/1,30 più un’altra ora per l’esplorazione di piana e lago.
Parcheggio: al termine della strada asfaltata della Val Paghera.
Da Vezza d’Oglio, seguendo le frecce segnaletiche, si scende un poco verso sud e quindi, entrando nel Parco
dell’Adamello, s’imbocca la stretta strada asfaltata che risale la boscosa Val Paghera. Dopo quasi sei chilometri,
lasciato alle spalle l’alberghetto “Alla Cascata”, la strada asfaltata termina e si parcheggia l’auto nel piazzale
della teleferica (1495 m). Seguendo le prime frecce segnaletiche del sentiero Cai n° 21 si sale dapprima nel
bosco di abeti e quindi attraverso il fitto cespuglieto, sino all'imbocco di un ripido canalone sassoso percorso da
un torrentello. Risalitolo, ci s'immette ben presto in un altro, ugualmente scosceso, dopo essere passati sotto un
suggestivo roccione spesso grondante acqua. Superato l’erto greto del torrente, si sbocca in una conca con alcuni
edifici e l’imbocco di una galleria, che fa parte degli impianti idroelettrici per la grande centrale sotterranea Enel
di Edolo. Nei pressi della galleria, seguendo i segnali, l’itinerario prosegue sulla sinistra attraversando il ghiaione
che scende dal selvaggio vallone delle Gole Larghe e risalendo il sovrastante cespuglieto, raggiunge in breve
l'accogliente rifugio Aviolo dopo poco più di un’ora dalla partenza (1920 m - 54 posti letto, aperto da metà
giugno a metà settembre. Tel. 0364.76110. E-mail: HYPERLINK "mailto:rifugioaviolo@virgilio.it"
rifugioaviolo@virgilio.it. Sito: www.rifugioaviolo.it). Continuando, bastano altri 5 minuti per godere del
magnifico spettacolo della bastionata nord del Baitone che si specchia nel pittoresco Laghetto d'Aviolo,
preceduto da importanti torbiere ove si nascondono rarissime minuscole pianticelle carnivore. Si consiglia di
continuare ancora un poco seguendo il sentiero che costeggia il magnifico bacino (frecce) sulla riva orientale (a
sinistra) in un paesaggio davvero suggestivo, con splendidi contrasti cromatici tra il turchese delle acque,
l’acceso verde della lussureggiante vegetazione circostante ed il candore dei ghiacciai sullo sfondo. Verso la fine
del lago, tra i pini mughi si toccano alcune caratteristiche rocce montonate, cioè arrotondate e lisciate dai
ghiacciai che ricoprivano questa zona sino a circa diecimila anni fa. E’ facile proseguire ancora per inoltrarsi
nell'incantevole piana umida, solcata dai meandri del limpidissimo torrente, popolata dalle marmotte. Qui si
trova anche una palestra di roccia e il piccolo Osservatorio faunistico del Parco, al posto della diruta malga
Aviolo. Testo tratto da: Escursioni in Alta Valle Camonica di Diego Comensoli.