La lunga Val Narcanello, che separa l'aspra catena Castellaccio - Cima Payer dalle belle vette del Salimmo e
della Calotta, nel Parco dell’Adamello, è impreziosita da spettacolari manifestazioni naturali come le Cascate
omonime e il neonato Lago del Pisgana con il sovrastante ghiacciaio. Ci si limita qui alla prima meta - meno
impegnativa - le belle cascate che il Narcanello crea superando gli alti gradoni rocciosi modellati nel passato
dal Ghiacciaio del Pisgana. Il percorso attraversa diverse fasce vegetazionali e permette di apprezzare molte
specie floristiche tipiche del massiccio adamellino, dai boschi di conifere ai greti dei torrenti, sino ai pascoli
sassosi e alla flora pioniera di alta quota. La zona è frequentata dai camosci, in alto e dai cervi, in basso, oltre
a molte specie di uccelli alpini.
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n°42
Difficoltà: escursionistico sino alle cascate (stradina e sentiero), oltre diviene impegnativo.
Dislivello: 650 m
Periodo consigliato: fine giugno – fine settembre
Tempi: ore 1,45/2,15
Parcheggio: a Sozzine di Ponte di Legno
Al primo tornante della tangenziale di Ponte di Legno si esce sulla destra per Sozzine e si prosegue brevemente
in auto sino alle ultime case, parcheggiando nelle piazzole ai margini (1350 m circa) poco prima del segnale di
divieto di transito. Lasciata a sinistra la pista che sale al Tonale (sv. 72), si continua con la larga strada agroforestale
marcata col n° 42-44 Cai. Dopo una ventina di minuti s’incontra a destra la segnaletica del vecchio
sentiero che sale nel bosco. Si può proseguire con quello oppure rimanere semplicemente sulla recente
stradicciola sterrata. In entrambi i casi, dopo quasi un’ora, si tocca il verde ripiano di Plaz dell'Orto (1630 m),
dominato dalle incombenti alte pareti del Castellaccio - Lago Scuro e del Corno d'Aola. La strada abbandona la
malga e continua a inoltrarsi nella vallata, lasciando ben presto a sinistra la traccia del sentiero 44 che sale al
P.so del Castellaccio. Tra facili ghiaioni si passa accanto alla chiusa (1955 m) che cattura buona parte delle
acque prodotte dai sovrastanti ghiacciai per convogliarle, con una lunga galleria, in Val d'Avio e da lì alla grande
centrale in caverna di Edolo. Mantenendosi sempre a sinistra del corso d'acqua e superata una vicina dighetta, si
esce in un magnifico pianoro (1980/2030 m – quasi due ore) in parte allagato e solcato da numerosi rami del
Narcanello, copiosi di gelida acqua dal colore grigio-verde. Qui il panorama si apre, verso destra, sul Salimmo e
la Calotta col suo bianco cappuccio, mentre verso sinistra incombe la sovrastante lunga cresta Lago Scuro –
Pisgana, con le cascatelle che scendono dai piccoli ghiacciai sospesi. L'attenzione è però catturata soprattutto
dallo straordinario spettacolo delle Cascate del Narcanello: le più vicine e larghe scendono sino a circa 2030
metri, mentre le superiori, altissime, fanno precipitare le loro acque dalla quota di 2300 metri del sovrastante
gradone vallivo ove si spingeva, sin circa al 1920, il grande Ghiacciaio del Pisgana. Continuando brevemente col
segnavia ci si porta ai piedi della prima cascata, facendo attenzione a evitare i frequenti tratti bagnati. Tra ghiaia,
lembi sabbiosi e radure erbose prospera una splendida e variopinta flora pioniera. Oltre ai dominanti ontani
anche parecchi larici e abeti molto giovani stanno iniziando a colonizzare l’area, seguendo le recente salita in
quota del bosco, chiaro segnale del riscaldamento climatico. Testo tratto da: Escursioni in Alta Valle Camonica di Diego Comensoli.