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LAGHI MERIDIONALI DI MONTICELLI DA S. APOLLONIA (SEGNAVIA CAI N° 58 e 64)

La Valle delle Messi racchiude una decina di bei laghetti alpini, in gran parte ignorati dagli escursionisti. Molti sono seminascosti nelle alte conche sospese sul versante destro della valle, lontano dai consueti itinerari. Particolarmente interessanti sono i tre Laghi di Monticelli più meridionali. La vallata è interamente compresa nel Parco Nazionale dello Stelvio e perciò ricca di fauna, con cervi e caprioli alle quote inferiori e camosci, marmotte, coturnici e pernici bianche a quelle superiori.

Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 58 e 64.
Difficoltà: escursionistico, ma a tratti un poco faticoso e impegnativo.
Dislivello: 839 m al lago basso, 950 m a quello più alto.
Periodo consigliato: fine giugno ‑ inizio ottobre.
Tempi: ore 2,30 circa al lago basso, 3 circa al lago più alto.
Parcheggio: presso l’area di sosta attrezzata di Case Silizzi (dopo S. Apollonia).

Dopo aver lasciato l'auto a Silizzi o direttamente a S. Apollonia, si risale la Valle delle Messi, seguendo i segni bianchi e rossi del segnavia 58, lungo la mulattiera che affianca l’Oglio Frigidolfo. Attraversato il torrente, si giunge alle belle Case degli Orti poste all’imbocco dei pianeggianti prati di Pradazzo (1650 m). Si esce a sinistra dalla stradetta segnalata attraversando il ponticello e, aggirate le case, si segue con attenzione il non sempre evidente sentierino che sale ripidamente il boscoso fianco vallivo (sv. 64A che può essere imboccato anche poco prima, al sottostante ponte con frecce segnaletiche). Usciti dal lariceto si arriva alla Baita di Monticelli (2071 m -
ore 1,30). Dalla piccola malga si continua brevemente verso nord (destra) e seguendo una traccia di sentiero si descrive, in decisa salita, una sorta di tornante, continuando poi verso sud. La traccia ora si biforca: a destra porta ai laghi settentrionali mentre proseguendo a sinistra (cioè sempre verso sud) si va alla nostra meta, i laghi meridionali. Con sentiero più marcato si passa un vallone, tenendosi al limite del cespuglieto, si attraversa un torrentello e si sale un breve ripido tratto che supera un costone roccioso. Usciti su un aperto ripiano il sentiero si divide ancora. Trascurata la traccia che continua verso sud, si devia nettamente a destra con un sentierino segnalato (64 A) anche da rari ometti di sassi. Non seguire invece i segni del nuovo sentiero 64 che collega Villa Dalegno con il Linge. Incontrato ancora il ruscello, con un tratto più ripido si sbuca in una larga conca, con bella vista sulla cascata che scende dai laghi superiori. Mantenendosi vicino al corso d’acqua si rimonta buona parte della conca per deviare infine decisamente a sinistra (sud). Superata una tozza dorsale, si esce sopra il terrazzo che ospita il primo panoramico lago, alla quota di 2419 metri (ore 2,15/2,45), ove si riflettono le selvagge creste settentrionali del Coleazzo. Una breve salita conduce al sovrastante ripiano con il laghetto di quota 2464 m, dai vivaci colori e una zona acquitrinosa. Salendo lo scosceso versante a nord del lago, indifferentemente a destra o a sinistra di un roccione rossastro, si arriva all’ultima semi pianeggiante conca di notevole interesse naturalistico. Qui, tra tane di marmotte, ruscelli, cascatelle, minuti ghiaioni rilucenti di mica ed estese vallette nivali, si annidano due minuscoli laghi con bel panorama sulle innevate cime dell’Ortles-Cevedale e della Presanella: il primo (2496 m) in basso a destra, mentre il secondo si nasconde dietro un cordone morenico poco più a nord (2530 m - ore 2,45/3,15). Testo tratto da: Escursioni in Alta Valle Camonica di Diego Comensoli.